lotus bud

Questo è un articolo nuovo per me, è una recensione!

Da una vostra idea, integreremo gli articoli “classici” con recensioni di libri film o altro.

E infatti, iniziamo da “altro”!

Vi presento lotus bud.

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È una app per smartphone che consiglio veramente a tutti.

Partiamo da una sempice questione matematica: quanto tempo dedichiamo alla nostra pratica?

Ovviamente la risposta può essere per ognuno diversa, ma ovviamente ci sono delle tendenze e delle percentuali.

Sparando numeri a caso, diciamo che il 85% delle persone pratica due volte a settimana, il 7% 3 volte a settimana, un altro 6% una volta a settimana e il 2% 4 volte a settimana o più (dati Ansa inventati sul momento).

Il fatto è, qualunque siano le ore che dedichi alla pratica, esse rimangono una minima parte della tua giornata; infatti, se pratico due ore a settimana, vuol dire che quelle due ore di “armonia e buona vibrazione” devono essere abbastanza forti da contrastare le restanti 166.

La cosa fantastica è che spesso lo sono, spesso sentiamo la nostra vita migliorata incredibilmente solo da quel piccolo spazio che dedichiamo a noi stessi. Questa è la forza della pratica!

Ad ogni modo, rimane evidente che la sproporzione è enorme.

Quale può essere la soluzione?

Praticare tutti i giorni? Praticare più volte al giorno?

Ci sarà sempre squilibrio, semplicemente perché la pratica dello Yoga non è la vita e non possiamo sostituire l’una all’altra. Non se vogliamo mantenere una vita “normale”.

Abbiamo bisogno di una soluzione che vada bene per tutti, non solo per chi vuole diventare un asceta!

A mio parere, le soluzioni da apportare sono due.

La prima è far sì che la pratica sia realmente tale, ossia che ci sia comprensione profonda dei princìpi che la animano.

Se trasformo la mia pratica così che essa diventi uno specchio della mia mente, non avrò bisogno di aumentare le ore effettive (magari ad un certo punto ne avrò voglia, ma sarà qualcosa che avverrà naturalmente e senza tensione), perché inizierò a lavorare in modo profondo. Ma questo è tema per un altro articolo.

La seconda soluzione è avere un promemoria costante, che ci chieda ogni volta “dove sei? Dov’è la tua mente?”

Per tanti anni ho impostato diversi tipi di “promemoria”, condizionando la mia mente ad associare questa domanda ad un oggetto, un colore, qualcosa che potesse presentarsi facilmente ai miei occhi, per esempio (ogni volta che vedo una macchina rossa, mi fermo un istante e ritrovo il mio atteggiamento!).

Poi ho scoperto questa splendida e semplice app, appunto lotus bud.

Lo imposti, e l’unica cosa che fa è mandarti un segnale sonoro gradevole, più volte al giorno, in modo assolutamente casuale.

Ogni volta che sentiamo il suono della campana, ritorniamo al nostro atteggiamento, all’apertura, al radicamento, al sorriso. Insomma a qualunque cosa ci faccia stare bene al nostro livello.

È una sorta di Pavlov per meditatori (senza la saliva!)

Provalo, e fammi sapere come va!

Ah e ricorda di spegnerlo la notte, che se suona la notte l’effetto è opposto, poi magari te la prendi con me!

Namaste


Categories: recensioni

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