la curcuma

Oggi iniziamo ad approfondire una spezia fondamentale, da sempre patrimonio dell’ayurveda, la medicina indiana, di recente studiata anche dalla medicina che ne ha provato diversi benefici: la curcuma.

È la spezia rossa dall’odore caratteristico, immancabile nei piatti indiani (alla base del curry) che è ricca di una sostanza chiamata, indovinate un po’, curcumina.

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Di base la curcumina è un potente antiinfiammatorio e antiossidante.

C’è da dire che la quantità di principio attivo (curcumina) nella curcuma non è altissima, quindi in realtà per raggiungere effetti profondi probabilmente dovremmo orientarci più verso un estratto piuttosto che solo sulla spezia.
Questo garantisce un apporto sufficiente.
Altra cosa fondamentale, il corpo non ha facilità ad assorbire la curcuma, per questo ci si aiuta con un pizzico di pepe nero.

In questo modo l’assorbimento aumenta notevolmente e possiamo usufruire al meglio del potere antiinfiammatorio che la curcuma ha a livello molecolare.
Molti studi oramai dimostrano come una infiammazione magari bassa ma cronica – prolungata nel tempo – è legata a parecchie patologie che ci colpiscono oggi forse più di ieri: dai problemi al cuore, al cancro, all’alzheimer ecc.

Per i nerd come me, la curcumina blocca una molecola chiamata NF-kB, che entra nei nuclei delle cellule e attiva i geni legati alla infiammazione.

L’altra parte importante della curcuma è il suo potere antiossidante.
L’ossidazione è legata a diverse malattie, ma anche al semplice invecchiamento.
Riguarda gli oramai famigerati “radicali liberi”, molecole estremamente reattive che interagiscono con proteine e DNA.

Da una parte, la curcumina neutralizza i radicali liberi grazie alla sua struttura molecolare, dall’altra, stimola gli enzimi antiossidanti già presenti nel nostro corpo.

Un altro straordinario effetto della curcuma è il suo effetto sul cervello.
Quando ero piccolo si pensava che il numero di neuroni rimanesse fisso dopo l’infanzia. Ora sappiamo che non è così.
I neuroni formano nuove connessioni e in alcune aree del cervello possono aumentare di numero.
Questo accade a causa di un particolare ormone della crescita (ancora, per i nerd BDNF, che sta per brain-derived neurotrophic factor) che agisce in maniera specifica sul cervello.
Sappiamo che le malattie neuro degenerative sono legate all’abbassamento del livello di questo ormone.
Bene, la curcuma al contrario aumenta i livelli di bdnf nel cervello, in questo modo potrebbe essere efficace nel ritardare malattie neurodegenerative o anche solo gli effetti negativi dell’invecchiamento sul cervello.

Un altro interessante effetto, sempre legato al potere anti infiammatorio della curcuma, è quello nei confronti di diversi tipi di artrite. Diversi studi mostrano un significativo miglioramento in questi casi.

Da ultimo la curcuma aiuta il nostro umore, ed è stata provata la sua efficacia nel migliorare condizioni di leggera depressione.

Riassumendo, ci sono tanti motivi per integrare la curcuma nella nostra dieta, bisogna però ricordare che alte dosi potrebbero dare in alcuni soggetti disturbi di stomaco e potrebbe agire come fluidificante del sangue. Quindi donne in gravidanza e persone con disturbi cardiaci dovrebbero consultare il proprio medico prima di assumere integratori di curcuma.

Come impiegare la curcuma in cucina? Ecco da internet uno dei miei piatti preferiti,
Dahl di lenticchie, ingredienti per 2 persone.

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250 gr di lenticchie rosse decorticate
500 ml d’acqua o brodo di verdure
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 pezzettino di zenzero fresco
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaino di curry
1 cucchiaio di foglie di coriandolo tritate
1 pizzico di pepe nero
1 pizzico di zenzero in polvere
1 carota

Lavate la carota, sbucciatela e tritatela. Se è bio, spazzolatela semplicemente e usate anche la buccia. Tritate la carota insieme a un pezzettino di zenzero fresco, dopo averlo sbucciato, sul tagliere. In una padella fate riscaldare due cucchiai di olio extravergine e cuocete i due ingredienti a fiamma media per qualche minuto, come in un soffritto. Se per i vostri gusti il sapore dello zenzero fresco è troppo forte, non utilizzatelo in questa ricetta, ma limitatevi a condire le lenticchie con un pizzico di zenzero in polvere. Potete anche sostituire lo zenzero fresco con uno scalogno piccolo.

Nel frattempo versate in una pentola capiente mezzo litro d’acqua (con l’aggiunta di un pizzico di sale integrale solo verso la fine della cottura delle lenticchie), oppure del brodo di verdure, e portate ad ebollizione. Unite le lenticchie rosse, la curcuma, il curry, lo zenzero in polvere, il coriandolo tritato e un pizzico di pepe nero.

Mescolate bene e fate cuocere a fiamma media per circa 20 minuti. Le lenticchie si dovranno ammorbidire e inizieranno a sfaldarsi. Grazie alla curcuma e al curry assumeranno un bel colore giallo vivace. A fine cottura avranno assorbito quasi tutta l’acqua o il brodo che avete usato. Solo se serve, durante la cottura aggiungete ancora un po’ di liquido. Mescolate di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per evitare che le lenticchie si attacchino al fondo della pentola.

Quando saranno pronte, versatele nella padella in cui avete preparato lo zenzero e le carote. Accendete il fornello a fiamma bassa e mescolate bene il tutto. Assaggiate e se volete aggiungete ancora un po’ di pepe nero, di erbe o di spezie per insaporire. Potete decidere di frullare una parte del dahl di lenticchie prima di servirlo nei piatti fondi o nelle ciotole. Accompagnate il dahl di lenticchie con crostini di pane casereccio oppure dal chapati, tipico pane indiano.


Categories: alimentazione

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